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Bonus "barriere architettoniche": la posizione di ANIE AssoAscensori condivisa da Schindler

ANIE AssoAscensori chiede deroghe mirate su cessione del credito/sconto in fattura per gli interventi finalizzati al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici, per garantire così a migliaia di cittadini – in particolare a quelli più "fragili" – migliori condizioni di vita. Riportiamo di seguito il comunicato ufficiale dell'associazione, che Schindler condivide.


Bonus "barriere architettoniche": enorme beneficio sociale, costo minimo per lo Stato. Vogliamo davvero privarcene?

Secondo una stima effettuata a livello associativo, gli interventi legati al miglioramento dell'accessibilità e all'abbattimento delle barriere architettoniche valgono circa 250 milioni di euro/anno, con un credito fiscale generato inferiore a 200 milioni di euro. Una spesa minima rispetto alle decine di miliardi di euro/anno assorbiti dagli altri bonus, a fronte di un enorme beneficio sociale. Davvero vogliamo privare migliaia di famiglie della possibilità di usufruire di una misura inclusiva e in alcuni casi vitale?

I Bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono presenti in Italia da molti anni. Tuttavia, ciò che ha davvero fatto la differenza con la sua introduzione nel 2020 è stato lo "sconto in fattura", che ha permesso il reale accesso alle agevolazioni a famiglie meno abbienti, prive della capacità fiscale di detrarre dalle imposte degli anni successivi i costi degli interventi.

In altre parole, grazie allo "sconto in fattura", migliaia di cittadini italiani che abitano in condomini hanno potuto dotare i propri stabili di impianti elevatori – o ammodernare ascensori poco accessibili – abbattendo le cosiddette barriere architettoniche. Il beneficio sociale è stato enorme: non solo per le persone con disabilità motoria e per gli anziani, ma più in generale per tutti, migliorando la qualità della vita di ampie fasce di popolazione.

Ciò risulta evidente considerando che il patrimonio immobiliare italiano è vetusto, inappropriato dal punto di vista funzionale e dell’accessibilità. Su oltre 12 milioni di edifici residenziali:

  • più di 770 mila edifici con 4 o più piani sono privi di ascensore (fonte:
    CRESME);
  • solo nel 12,6% degli edifici residenziali con 3 piani fuori terra è installato un ascensore (fonte: CRESME);
  • laddove presenti, oltre 500 mila ascensori sono stati installati prima del 1989, anno di entrata in vigore della prima legislazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

A ciò si aggiunga che:

  • almeno 3,7 milioni di persone, pari al 7,2% della popolazione con più di 15 anni, presentano gravi difficoltà motorie (fonte: elaborazioni ANIE/CRESME su dati ISTAT).

A fronte di una così grande responsabilità sociale, chiediamo con forza alle istituzioni mirate deroghe per cessione del credito/sconto in fattura per gli interventi finalizzati al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici, per tutta la durata delle relative agevolazioni fiscali, garantendo così a migliaia di cittadini – in particolare a quelli più "fragili" – migliori condizioni di vita.

Federazione ANIE, seconda realtà confindustriale, rappresenta con le sue 13 Associazioni circa 1.400 aziende nel settore dell’elettrotecnica e dell’elettronica e tra queste, tramite AssoAscensori, le principali imprese che effettuano progettazione, produzione di impianti e/o componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, montascale e piattaforme elevatrici. Con oltre 5.000 addetti, le Aziende associate ad ANIE AssoAscensori coprono in Italia oltre il 50% del mercato dei nuovi impianti e circa il 40% del mercato dei servizi.

Il comparto degli Ascensori e Scale mobili rappresenta un volume d’affari complessivo superiore ai 2,4 miliardi di euro a fine 2021, con una quota export sul fatturato totale pari al 38% e quasi 600 milioni di euro di saldo attivo della Bilancia Commerciale (Fonte: Servizio Studi Economici ANIE).

Con una forte spinta verso l’internazionalizzazione, l’industria degli ascensori e scale mobili resta saldamente radicata sul territorio nazionale, con circa 1.600 imprese attive nel settore.

Con circa un milione di ascensori installati, il parco impianti italiano è il più vasto d’Europa e tra quelli più longevi.

Oltre la metà degli ascensori in funzione nel nostro Paese ha più di 30 anni e circa il 60% non è dotato di tecnologie atte a garantire un maggiore livello di sicurezza per addetti e utenti, così come non soddisfano adeguati standard di accessibilità e comfort in particolare per anziani e persone con disabilità motorie o visive. Sono, inoltre, privi delle più evolute soluzioni in termini di efficienza energetica e digitalizzazione, pesando sui consumi e non permettendo ad esempio il monitoraggio da remoto di ascensori e scale mobili e la manutenzione predittiva.

Il settore degli ascensori fornisce un contributo determinante in termini di accessibilità degli edifici e nell’abbattimento delle barriere architettoniche. In questo ambito, l’Italia non può essere annoverata tra i Paesi più virtuosi, nonostante il concetto di “accessibilità” sia richiamato dalla carta costituzionale che sancisce che "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando, di fatto, le libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il primo sviluppo della persona umana".